I
loro occhi.
Da ormai
quasi sei anni vado ad Hikkaduwa con il preciso intento di portare la gioia a
chi non ce l’ha.
Aver
assaporato la grandissima felicità di essere madre ed il dolore lancinante
nell’esserne privata, mi fa apprezzare immensamente i dettagli, le piccole
cose, i silenzi che parlano.
Due volte
all’anno mi reco da loro, “i miei bambini”, senza aspettarmi niente con soltanto il
desiderio di fare qualcosa per portare a termine il progetto della nostra
associazione.
Appena mi
vedono arrivare si mettono buoni buoni
al loro posto e mi guardano incantati aspettando che dica qualcosa di bello,
che comunichi loro qualcosa, come se dal paese lontano dal quale vengo,
portassi qualche parola preziosa per loro. Le mie parole sono sempre le stesse
ed esprimono la mia intenzione di traghettarli in un mondo, il loro, che li
permetta di avere un po’ più di cultura, la conoscenza di un paio di strumenti
in più, un’esperienza accumulata in mia compagnia.
Il loro è un
viaggio con me verso il loro futuro, il mio un viaggio verso l’apprendimento
della gioia interiore che placa il dolore incessante che mi porto dentro.
Molto spesso
mi emoziono quando mi rivolgo a loro. Sono sempre attentissimi ed alcuni
addirittura assumono degli atteggiamenti buffi nel cercare di farsi notare, di
sfoggiare il disegno più bello o il compito più preciso e corretto. C’è una
bambina che mi regala sorrisi particolarmente belli, fa di tutto per mettersi
in mostra, per starmi vicina, per essere perfetta. Quante cose brutte so invece
del mondo nel quale vive e dal quale sto cercando di farla emergere! Forse
proprio per questo mi regala splendidi sorrisi.
I loro
occhi, i loro volti … sono pieni di gioia, sereni nella povertà immensa nella
quale vivono ignari che altrove nel mondo, lottiamo per avere quel benessere
extra che non farà mai la felicità
dell’anima ma che ci continuerà ad impoverire.
Non so se
sono io che faccio qualcosa per loro o se sono loro che regalano qualcosa a me.
Indubbiamente ci aiutiamo a vicenda e proprio questa è la magia del nostro
incontro, che mi dà la forza di proseguire nel difficile cammino che ho
intrapreso. Sono convinta che ce la farò soltanto per la luce che vedo nei loro
occhi, non posso deluderli.