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giovedì 1 novembre 2012

Degustare il vino


Ci siamo mai domandati cosa c'è dietro il semplice gesto di bere un sorso di vino?

In modo molto semplice il vino è una spremuta d'uva ma guai a dire ciò ad un enologo o ad un semplice sommelier, poiché dietro al vino c'è tutto un mondo da scoprire.
 Basta pensare a quanto amore, quanta cultura, quanta pazienza è necessaria durante tutto il processo dell'allevamento della vite fino alla produzione e poi alla commercializzazione del vino.
Immediatamente mi vengono in mente le dolci colline del chianti dove lunghi filari perfettamente allineati ci regalano un quadro per ogni stagione.

Inverno: quando le viti ben potate sembrano infreddolite sotto il gelo o la neve e la terra mostra il suo marrone più intenso.
Primavera: con il risveglio della natura spuntano foglie e tralci, iniziano a formarsi i grappoli ed il verde delle foglie diventa brillante.
Estate: un tripudio di luce e di vegetazione sotto il sole cocente ed il frinire delle cicale.
Autunno: un arobaleno di colori che va dal giallo ocra al rosso ruggine fino al marrone bruciato e nel mezzo grappoli carichi di succo che non aspettano altro che essere recisi per raggiungere le cantine.

L'autunno è anche la stagione più importante, per noi più significativa quando parliamo di vino.
 A chi non piacerebbe per una volta vendemmiare, toccare quei bellissimi grappoli pieni di polpa e succo, reciderli, adagiarli con cura nelle ceste e poi, perché no, accompagnarli alla diraspatrice, vederli premere, come finiscono nelle cisterne per la prima fermentazione malolattiaca nelle vasche d'acciaio, per poi passare nelle botti.
Da qui, dopo un certo numero di mesi il vino sarà messo nelle bottiglie e qui lasciato riposare fino a raggiungere le nostre tavole.

 Eccolo versato con delicatezza del nostro calice!

Entrano in azione i nostri sensi: vista, olfatto, tatto, gusto.
Importantissimi per poter gustare questo nettare.

Ci piace osservarlo inclinando il bicchiere per apprezzarne la brillantezza, la trasparenza, il grado di colore, la sua fluidità.
Abbiamo già fatto un gesto importantissimo denominato: Osservazione Visiva

 Ecco adesso portiamo il calice sotto il naso ed inspiriamo chiudendo gli occhi e cerchiamo nel vocabolario della nostra mente i ricordi che abbiamo dei profumi incontrati nei gesti quotidiani durante tutto l'arco della vita. Saremo in grado di riconoscere i frutti: la mora, la ciliegia, il fico, la susina se abbiamo nel calice un vino rosso; la mela, l'albicocca, l'ananas, il pompelmo o altri frutti bianchi se abbiamo nel calice un vino bianco. Facciamo memoria di queste sensazioni, apriamo gli occhi, roteiamo il bicchiere e proviamo a riportare il calice sotto il naso. Le sensazioni che abbiamo avuto, i profumi che avevamo sentito si possono accenduare, affievolire o svanire del tutto per dare spazio a nuovi profumi come le spezie: cannella, pepe, tabacco o addirittura la vaniglia se il nostro vino ha trascorso un po' di tempo in barrique. Abbiamo fatto un altro passo avanti: l'Osservazione Olfattiva


Che magia!

 Adesso portiamo il calice alla bocca e prendiamo un piccolo sorso. Facciamolo roteare in bocca per distribuirlo sulla lingua e schiacciarlo verso il palato.
Noteremo che si stanno sprigionando sensazioni di finezza, pienezza, sapidità, morbidezza, e ritroveremo i profumi che avevamo avuto all'esame olfattivo.
Abbiamo fatto un ulteriore passo con una: Osservazione Gustativa.

Adesso deglutiamo... abbiamo in bocca tutte le sensazioni percepite prima con l'osservazione visiva, olfattiva e tattile. Riconosciamo i frutti rossi o bianchi, la sensazione di freschezza, di morbidezza, di salinità, di rotondità ed i profumi si fanno più intensi. Se a questo punto espiriamo dal naso ed iniziamo a contare 1, 2, 3, 4, 5,... capiremo il grado di persistenza di tutte le sensazioni che abbiamo avuto, fino a non percepire più niente dei profumi: avremo comunque in bocca la sensazione di fresco, pulito e asciutto.

L'aspetto meravigliso è poi riuscire a creare un connubio perfetto con una pietanza allo scopo di poter esaltare al massimo il sapore del cibo ed ottenrere allo stesso tempo, sorseggiando il "suo" vino, un palato ed una bocca pulita peretta pronta per il prossimo boccone.

 Soltanto dopo aver capito questo si può apprezzare e capire il sacrificio e tutto il lavoro che esiste dietro ad un bicchiere di vino.

Il vino non è fatto per togliere la sete, per quello c'è l'acqua. Il vino non si beve, si degusta!

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