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domenica 4 novembre 2012

Il Sangiovese e la Toscana

La Toscana  

Tipico scorcio della campagna toscana dove i casali ed i vigneti la fanno da padroni. Il vitigno principe di questa regione è indubbiamente il Sangiovese che assieme al Canaiolo, il Trebbiano e il Malvasia  ha reso il nosto vino famoso nel mondo.



Questo è un tipico grappolo di sangiovese.
Le origini di questo vitigno sono incerte ma sicuramente molto antiche, si dice che le prime informazioni risalgano al XVI secolo quando Giovan Vettorio Soderini ne fa cenno nel suo trattato "La coltivazione delle viti".
Coltivato inizialmente sull'appennino tosco emiliano. si è poi diffuso in tutta la toscana e in seguito anche al sud d'Italia e sulle isole.
Molte sono le varietà che si distinguono per la grandezza del grappolo, degli acini e per la forma della foglia. 
Diversi sono i cloni di questo vitigno, famoso è quello del sangiovese grosso dal quale si produce il principe dei suoi risultati: il Brunello,
ma anche il Vino Nobile di Montepulciano, il Morellino e altri che avrò il piacere di degustare.
Dal sangiovese si ottiene un vino di colore rosso rubino intenso, tannico, di buon corpo, con gradevole retrogusto amarognolo, armonico, da giovane rilascia profumidi frutta rossa mentre man mano che invecchia essi cedono il passo a profumi terziari quali il tabacco, il cioccolato. Stupendo! Come un vino così duro da giovane possa evolvere fino a dare sensazioni incantevoli di morbidezza!

Sposato con il Canaiolo nero, il Trebbiano, la Malvasia e allocato in questo tipico recipiente diventa il Chianti conosciuto in tutto il mondo.
Per primo nel 1872 il Barone Bettino Ricasoli fa il primo blend dei vitigni sopra citati e dà orignie al primo chianti.

Il sangiovese gli conferisce il corpo, il canaiolo nero profumo e morbidezza, il trebbiano freschezza, la malvasia acidità e finezza.

Nel 1996 iniziano ad essere introdotte alcune corresioni nel disciplinare. Il sangiovese la fa padrone con un buon 75% fino al 100% , canaiolo per un 10%, trebbiano e malvazia 6% ma si inizia a permettere che si possa introdurre uva a bacca rossa da vitigni raccomandati e autorizzati nella zona riconosciuta di produzione del Chianti.

Nel 2002 si ritocca ancora ed il disciplinare permette:
Minimo 80% sangiovese, mentre un massimo del 20%  da uve da vitigni raccomandati e autorizzati   nella zona riconosciuta di produzione del Chianti.e solo fino al 2005 si potrà utilizzare un 6% di trebbiano toscano e malvasia.

Nel 2006 varia ancora il disciplinare e si dice 75-80% sangiovese (ma può essere anche in purezza), mentre la rimanente percentuale può essere  composta da vitigni autoctoni quali il canaiolo nero e il colorino oppure vitigni internazionali quali il cabernet sauvignon e il merlot.

Io sono una che dice: "Il Chianti non esiste più" dove è finito quel vino che tutto il mondo ci invidiava?
Chissà! ..... si è voluto dare la precedenza al gusto internazionale, al fatto che può essere di più facile beva da parte di un numero maggiore di persone... ma non è la stessa cosa.
I vini che oggi si producono in toscana a base sangiovese sono dei "grandi" vini. Potrei sbizzarrismi a parlarne per giorni e giorni .... ma a me rimane l'immagine del nostro vino toscano che tutti ci invidiavano.

Per fortuna ci sono produttori che stanno tornando alla ricetta originaria.
Per fortuna ci sono produttori che hanno già abbandonato la tecnologia fine a se stessa e si sono cimentati nell'allevamento della vite Biodinamica, che bello, i nostri nonni avranno fatto bene qualcosa o no?
Mi sono avvicinata al mondo del vino grazie ai ricordi di quando da piccola da mio nonno, si vendemmiava e si pigiava l'uva con i piedi, si facevano grandi tavolate sull'aia alla fine della vendemmia felici per il nuovo vino che presto sarebbe stato infiascato. C'era chi suonava la fisarmonica e chi ballava, ma tutti brindavamo con un bicchiere di chianti.

Oggi cerco continuamente di rivivere questi momenti, per me felicissimi, proponendomi come mano d'opera per la vendemmia e qualche volta ci riesco con mia grande gioia.

2 commenti:

  1. Bella l'immagine finale della gioiosa danza al suono della fisarmonica!

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    1. Grazie Blandina, si tratta di ricordi e forse il fatto che sono tali li rende ancora più speciali.

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